26.08.2005 =
Stupidità
28.11.1995. Sì,
erano 10 anni fa...
Perché la
stupidità mi offende sempre?
Per esempio, un
compito a casa della scuola di inglese a Colchester, Essex University, era del
tipo “scrivete che cosa da piccoli vi era permesso fare, che cosa facevate, che
cosa avreste voluto fare.” Siccome gli insegnanti avevano, in media, tratti un
po’ inquisitori, non era immediatamente evidente che questa era una
incredibile banalità psicopoliziesca?!
Più che un compito a casa, sembrava doversi mettere sul lettino dello
psicanalista e poi rendere piena confessione della propria vità passata e
fantastica. Oppure si poteva legittimamente pensare che fosse veramente un
compito a casa per permettere agli alunni di esercitarsi nell’inglese scritto.
Tra l’altro, di fatto, nessuno fece tale compito a casa. La stessa insegnante
che lo aveva dato, una che sembrava ben meno maniaca della media, sembrava
essersi dimenticata di averlo dato. Glielo avevano suggerito, ma poi lei
l’aveva rimosso?!
Beh, tra l’altro,
nello stesso luogo e situazione c’era il mio tutor, meglio la mia tutor,
l’avevo soprannominata Lulù, una disgustosa “inglese”, di padre scozzese, madre
greca, e credo nata in Grecia e che sembrava sentirsi greca. ...inglese, o
britannica, ma greca. Costei mi aveva detto che doveva occuparsi della mia
felicità. Proprio vosì! E subito si offrì che le portassi, perché lei li
leggesse, miei eventuali diari. Cosa pensare di una persona che pensa il
prossimo possa bersi simili strumentali affermazioni e comportamenti, e magari
assumerle ed assumerli come cose “normali”, equilibrate, accettabili?!
Comunque, non tenevo diari...
25.08.2005 =
Giudicare e non
25.11.1995
Non “non
giudicare per non essere giudicati”.
Ma, non giudicare
perché non serve a nulla.
24.08.2005 =
Persone meglio e peggio
23.11.1995.
È un errore
ritenere che esistano persone migliori e persone peggiori.
L’altro è come
noi vogliamo sia.
23.05.2005 = Los
ingleses ricostruiscono l’Impero
Supponete
che la cosiddetta AlKaeda sia della Corona.
La
Corona... quella di Londra naturalmente coi suoi Intelligence Services,
con cui da sempre, oltre che con la potenza di tutta la Gran Bretagna, da
secoli essa governa il mondo.
Supponete che lo
sfondamento dell’Irak servisse ad aprilo al terrorismo sunnita per dar nuovo
slancio al terrorismo “islamico”, in realtà a centro e centri islamico-sunniti,
contro Europa e Russie ed eventualmente domani contro le Cine.
Supponete, no non
c’è bisogno di supporre, che l’area islamico-sunnita sua sempre restata
nell’area della Corona...
Supponete...
...e se è vero?!
Eccome, se lo è!
Non credete alla
favolettistica di giornalistucoli e scribacchini di manualetti per scolaretti.
Le verità stanno
sempre sotto il naso. Per questo non le vediamo.
...certo
c’aiutano a non vederle...
L’Impero
Britannico – federale, flessibile, a-burocratico, finanche informale eppur
ferreo – è cosa grandiosa, naturalmente. Il suo schema organizzativo ricalca
quello dell’Impero Romano. Non la Roma [con l’Italiozia] d’oggi ...ah, come s’è
ridotta!
12.04.2004 =
Far finta di far la guerra
Nell’ex-Iraq
sembra ripetersi una nota sindrome degli ultimi decenni. Si fa la guerra senza
in realtà volerla fare. Dunque senza gli strumenti per farla realmente. Con
“specialisti” politico-sociali che si nutrono della propaganda appresa nelle
università e dai media. Per cui non sanno che fare. Perché il mondo non è
quello immaginario loro inculcato.
23.11.2003 =
Laburisti britannici ed Olivari italici
I Laburisti
britannici si considerano il partito degli affari e vogliono continuare ad
essere il partito degli affari. Così ritengono di aver vinto le elezioni. E
solo così pensano di poterle, eventualmente, ancora vincere. Solo se loro, non
altri, saranno visti come il partito degli affari.
Per gli Olivari ,
“affari” è una parolaccia. “Lo Stato non è una azienda.”
22.11.2003 =
Wuhan, maoCina
La maoCina è un
immenso cantiere, dove a ritmo accelerato catapecchie vengono sostituite od
affiancate da immensi complessi edilizi, grandi strade, ponti, altre
infrastrutture.
Milioni di
persone sono pagate o prestano lavoro volontario per l’isolamento e lo
“spionaggio” [spionaggio degli organi genitali essenzialmente, perché non
vengano a contatto con sudditi/e della maoCina] di tutti gli stranieri presenti
in questo Stato esasperatamente xenofobo. E reso ancor più xenofobo dalla
controrivoluzione contadino-anarco-maoista, un prodigio dell’Intelligence
britannica con supporto statunitense e coi russi per i servizi macro-operativi,
per eliminare la Cina nazionalista dal novero delle “grandi potenze” e mettere
le Cine in frigorifero possibilmente per sempre.
Chissà quanti
milioni o decine di milioni, lavorano ora una decina od una dozzina di ore al
giorno, per meno di 100 dollari al mese, dormono negli stessi edifici od altre
strutture in costruzione, e costruiscono costruiscono costruiscono. Lavorano
tutti i giorni. Non esistono fine settimana, feste, ferie. In maoCina si lavora
sempre.
20.01.2003 =
Frantumi
Tuttavia, i vermi non possono fecondare la terra.
Solo il fuoco lo
può!
21.12.2002 =
Frantumi
I suoi frantumi
ora si agitano, mossi dai vermi che se ne cibano.
11.11.2002 =
Calci a zucche
Sono montato coi
piedi sulle spalle del gigante di pasta frolla
e ne ho preso a
calci la zucca vuota.
25.09.2002 =
Noi e il mondo
Quando ci si
preoccupa eccessivamente dei problemi del mondo è in genere perché non ci si
rende conto che il mondo siamo noi e quello che noi stessi facciamo.
24.07.2002 =
Messaggio Presidenziale del 23 luglio
Un messaggio
Presidenziale al Parlamento, burocratico ed inutile sull’“informazione”.
In piena estate.
A Parlamento praticamente chiuso.
Per ribadire la
necessità dell’ammucchiata di regime solita sui media.
Con discussione
parlamentare il 25 Luglio, 59simo anniversario del golpe monarchico contro il
governo Mussolini.
Con tutti
d’accordo sui contenuti.
A parte Mariotto
Segni che avrebbe voluto un attacco a Berlusconi.
A parte Cossiga
che ha immediatamente compreso e dichiarato l’insensatezza del messaggio pieno
solo di burocratiche banalità.
A parte Bossi, in
parte raccolto da Berlusconi in relazione al linciaggio pre-elettorale da lui
stesso subito dalla TV di Stato, che ha notato come nessun messaggio né
intervento Presidenziale ci fu quando la Lega era discriminata dai media di
Stato perché confluita nella Casa delle Libertà. Ed invece ora il Presidente se
ne esce con un messaggio estivo.
19.07.2002 =
Cause e combattere
Le cause perse
sono proprio quelle per cui vale combattere.
11.06.2002 =
Conoscenza
La via della
Conoscenza è la via della Libertà,
ma anche della
sottomissione al dubbio
ed alla
solitudine interiore.
10.06.2002 =
Verità
La Verità esiste
indipendentemente dalla percezione che se ne può avere.
08.06.2002 =
Come essere?
Sembrare od
essere?
E, quando si è,
come vivere?
08.06.2002 =
Oggi, domani
Dov’è il fiume?
Lo vedo
Ma non lo trovo.
26.04.2002 =
Stravaganti deliri francofoni
Sui media francesi,
locali accademici e giornalisti raccontano che in Italia movimenti populisti e
di estrema destra sono al governo, mentre in Francia essi sono solamente al
secondo turno delle elezioni presidenziali.
Evidentemente il
governo francese paga i suoi apparati ideologici solo per spararle grosse e
cercare di insultare altri paesi.
In Francia è in
corso una ondata autoritaria e di intolleranza scatenata proprio dai socialisti
ed altre sinistre al governo e dalla destra alla presidenza.
24.04.2002 =
Marinettismo pannelliano ...per il consociativismo
Il 15 aprile,
alle 17:30, il leader Radicale Marco Pannella ha bevuto il suo ultimo bicchier
d’acqua ed iniziato lo sciopero della sete e della fame. Il 19 aprile, come
annunciato il giorno precedente, ha bevuto la propria urina, rito ripetuto il
21 aprile. Ha poi terminato l’azione lo stesso 21 aprile a seguito di
conversazione telefonica in diretta TV col Presidente Ciampi, che in realtà non
ha nessun ruolo nella elezione dei due giudici Costituzionali da parte del
Parlamento. L’azione è durata in tutto 146 ore e 20 minuti di sciopero della
sete inframezzato da due bevute delle proprie urine. Sta continuando come solo
sciopero della fame.
Scopo dichiarato
dell’azione era appunto che le Camere eleggessero immediatamente i due giudici
Costituzionali mancanti da un anno e mezzo e su cui non si riusciva a trovare
l’accordo dei 3/5 del Parlamento. I 3/5 sono necessari dopo le prime tre
votazioni in cui si richiedono i 2/3.
Scopo vero
dell’azione era trovare uno spazio mediatico per un Partito Radicale senza base
elettorale dopo l’effimero successo delle Europee del 1999, successo fondato su
una abile campagna pubblicitaria imbastita sulla Commissaria Europea Emma
Bonino (nominata dal governo Berlusconi nel 1994, su pressante intervento di
Pannella, al posto del demosinistro Napolitano patrocinato invece dai poteri
economico-finanziari) proposta come “candidata” Presidenziale nel 1999. Le
elezioni del 2005 si approssimano, mentre i Radicali sono sempre più fuori dal
gioco, e su linee politiche estremistiche pro-americane e pro-sioniste per
cercare di continuare ad assicurarsi almeno i vantaggi della permanenza
nell’ambito dell’ONU come sua ONG.
Sebbene nel
marinettismo, tipico tanto di certo fascismo estremista che dell’Azionismo (che
fu una forma radicale di fascismo[*]), il gesto sia tutto, nell’azione politica
si richiede una certa consistenza tra mezzi e fini. In Pannella, vero ultimo
fascista[**], questa volta l’azione era tutto. Se si vanno a vedere i contenuti,
la sua apparente pressione perché si trovasse una soluzione subito alla
mancanza di accordo sulla elezione dei due giudici Costituzionali, essi erano
solo il consociativismo ed il sostegno tanto all’oltranzismo giustizialista
capeggiato da Violante che aveva posto il veto su Mancuso che ai traffici che
con questo giustizialismo avevavo i democristiani di Casini.
Il fatto che il
democristiano Casini fosse stato vicino all’iniziativa pannelliana, mentre il
liberale Pera assolutamente freddo, testimonia la grande comprensione politica
di quello che stava avvenendo da parte sia di
Casini che di Pera. Non casuale è stato pure l’intervento di Ciampi,
tanto con la convocazione dei Presidenti delle Camere che con la telefonata in
diretta TV a Pannella. L’ultimo fascista Pannella, nella sua ansia di
visibilità, era divenuto strumento di chi premeva solo per accordi
consociativi, che sono quanto mai deleteri con una Corte Costituzionale tuttora
dominata dalle peggiori forze del regime giustizialista.
La via maestra
sarebbe stata una rapida riforma Costituzionale per cambiare i meccanismi di
elezione della Corte, ed eventualmente per introdurre l’elezione a vita dei
giudici Costituzionali, vero strumento di loro indipendenza dalle frazioni di
partito e di interesse. Oggi, il giudice Costituzionale è di fatto “comprato”
dalle lobbies di riferimento con gli incarichi successivi alla permanenza alla
Corte, incarichi che puntualmente arrivano. Se si fosse inoltre ridotto, per
esempio a nove, il numero di componenti la Corte e con elezione solo
Parlamentare dei giudici Costituzionali, si sarebbe operata una scelta di
efficienza, oltre che di depotenziamento dei poteri Presidenziali e
burocratici[***]. Non ha per esempio senso che la Corte Costituzionale italiana
continui a rispondere a tutte le eccezioni di costituzionalità di qualunque
tribunale senza il potere di realizzarne una selezione amministrativa sulla
base dell’interesse giuridico-universale di rispondere alla stessa, come
avviene in altri paesi. Basterebbe introdurre il principio del rigetto
dell’eccezione di Costituzionalità entro un mese dalla richiesta (il
silenzio-dissenso) e salvo annuncio di una prossima deliberazione sul
caso.
In tre mesi, o
poco più, la Corte Costituzionale, od anche solo i suoi meccanismi di
designazione (il tipo di maggioranza Parlamentare richiesta), potevano essere
riformati. Se ne sono persi 18 per votazioni inconcludenti.
[*] l’Azionismo
ne aveva le stesse eterogeneità ideologica ed ansia etica, ma in esso la
dimensione etica era ben più radicale ed estrema. L’Azionismo era anti-fascista
non perché non ne condividesse i valori nazionalisti ed etici ma perché li
giudicava opportunisti ed imbastarditi nel fascismo reale.
[**] il penultimo
universalmente noto fu Pasolini, non a caso variamente convergente col
Pannellismo.
[***] l’unico
parlamentare iscritto ai Radicali Italiani (dopo le elezioni politiche), Natale
D’Amico della Margherita, ha addirittura presentato, nei giorni dell’azione
pannelliana, un progetto di riforma Costituzionale perché la designazione dei 5
giudici Costituzionali da parte del Parlamento passi alla Presidenza della
Repubblica, in tutti i casi in cui il Parlamento manchi di designarli entro un
certo termine. Era più semplice cambiare la maggioranza (da qualificata a
maggioranza semplice dei presenti) necessaria per eleggere ciascun giudice
Costituzionale, salvo voler alterare ulteriormente gli equibilibri sistemici
come è evidentemente interesse di D’Amico.
24.04.2002 = “Populismo” significa qualcosa?
“Populismo”
dovrebbe avere, nel significato etimologico, la valenza di vicinanza al popolo,
dunque un significato democratico. Per un democratico il populismo dovrebbe
essere naturale, mentre per un liberale solamente strumentale. Ma in entrambi i
casi praticato e rispettato.
Nel linguaggio
politico, “populismo” è divenuto un insulto universale. Il politico “normale”
dei sistemi deboli cerca d’essere abile intermediario tra le esigenze dei
padroni dell’economia e del pensiero, e la necessità di avere una base
popolar-elettorale per i traffici della politica. In pratica fotte il popolo
per perseguire il benessere ed il potere delle sole classi dominanti, oltre che
di se stesso.
Quando i
meccanismi della truffa politica tradizionale perseguita nei sistemi deboli
saltano, ed emergono correnti autenticamente popolari, ecco che queste ultime
divengono “populiste”, “populiste” come insulto naturalmente. Ed altri
aggettivi variamente insultanti fanno da adeguato complemento.
23.04.2002 =
L’“Impero del Bene” anglofono e la sua “perfezione” ideologica
Nel mondo
anglofono movimenti “populisti”, “razzisti”, “xenofobi”, etc. non possono
esistere. Oppure quando esistono sono presentati come una sana manifestazione
di animal spirits o come correnti di grande spessore etico e culturale.
Infatti, nel
mondo anglofono, razzismo, xenofobia, populismo, etc. sono pesantemente
costitutivi dei meccanismi di dominazione e dunque ben interiorizzati dai
popoli come dai partiti che si alternano al governo. L’uso di linguaggi in
parte ben metaforizzati e smorzati, in parte ben interiorizzati ed
universalmente accettati come naturali su scala mondiale, fa sì che tutto ciò
che là si passa sia sempre buono e giusto.
Le accuse di
“populismo”, “razzismo”, “xenofobia”, etc. sono riservate a loro movimenti
minoritari in genere ben contenuti e strumentalizzati per vari usi, ed ai paesi
esteri, come via di loro diffamazione da parte di chi non può che essere sempre
nel giusto.
Sono i vantaggi
dell’essere padroni della produzione materiale e di quella spirituale, sebbene
vasti spazi di alterità culturale sfuggano a questa dominazione ed a questi
stereotipi in varie aree del mondo.
22.04.2002 =
Francia, sfascio del regime
In Francia, si
sfascia il regime di sinistre e para-destre che non hanno saputo essere
progressiste. Dunque sono state incerte, ripiegate su se stesse. Lo sfascio è
evidenziato dall’isteria pseudo-“democratica” dei Socialisti, più che dalla
seconda posizione di Le Pen. Le Pen combina posizioni nazionaliste con
programmi sociali che non sono poi differenti da quelli delle altre sinistre e
delle altre destre francesi. Le Pen è semplicemente più credibile, perché più
deciso, anche se paria relativamente al regime.
Tra due settimane
si vedranno i risultati voluti dagli elettori per l’elezione presidenziale.
Chissà se, dopo il secondo turno delle elezioni politiche che è il 16 giugno, i
francesi avranno un governo capace di perseguire politiche di rapida
modernizzazione dopo il fallimento delle sinistre multicolori.
02.04.2002 =
Stato di Palestina federato all’Italia
Se il Presidente
Arafat fosse poi d’accordo, l’Italia operi a livello internazionale per uno
Stato di Palestina federato all’Italia in tempi rapidi.
31.03.2002
= Federazione Italia-Palestina
L’Italia proponga
al Presidente Yasser Arafat la creazione di una Federazione tra la Repubblica
Italiana e la ANP/OLP, con conseguente concessione della cittadinanza italiana
(o federale italo-palestinese) ai palestinesi ed altre popolazioni dell’ANP, dei
territori occupati e dei vecchi campi profughi palestinesi.
29.02. 2002 = Violante difensore della democrazia?
Lehner, G., Attentato
al governo Berlusconi. Articolo 289 del Codice Penale, Mondadori, 1997,
racconta, a pagina 161/162, che Luciano Violante telefonava abitualmente al
Procuratore Antonio Di Pietro. Allorché un giorno Di Pietro, divertito,
dichiarò che non lo avrebbero deluso, che avrebbero irrimediabilmente
sputtanato il primo ministro Berlusconi giusto il giorno della Conferenza ONU
sul crimine organizzato.
Così fu.
Poi
l’informazione a Buccini, del Corriere, la avrebbe data e poi confermato che
l’avviso o convocazione di Berlusconi era in viaggio, secondo un testimone (un
finanziere) citato dalla stessa fonte, la segretaria di Davigo che si occupava,
così come Di Pietro che operava direttamente con la giornalista Chiara Beria
d’Argentine, della illegale divulgazione di materiali istruttori ai media.
Gli interessati
naturalmente negano.
Non c’erano.
Se c’erano
dormivano.
24.02.2002 = I
30,000 estremisti del Palavobis di Milano
I 30,000 del
Palavobis di Milano, di sabato 23 febbraio 2002, hanno dato vita ad una
chiassata estremista e rancorosa contro la maggioranza finalmente uscita dalla
urne nel 2001, e che sempre era stata maggioranza, anche quando i sinistri
sgovernarono grazie alle truppe di complemento giudiziarie.
Ci sono ambienti
della borghesia monopolistica, dell’alta finanza e dei clienti di regime che
non hanno ancora capito che loro hanno distrutto la sinistra in questo
paese, sinistra dietro cui avevano coperto i loro interessi anziché dotarsi di
rappresentanze politiche chiare ed organiche.
Ed ora vorrebbero
continuare a giocare allo sfascio della politica e del paese, pur di conservare
la libertà di azione ed i privilegi di ristrette minoranze parassitarie.
03.12.2001 =
Israele nel caos
Con le politiche
degli squadroni della morte, in elicottero e non, arrogantemente scorazzanti
non si va da nessuna parte se il nemico è troppo numeroso e combattivo. E così
Israele sta andando verso l’auto-distruzione confidando solo nella protezione
USA che nel momento dovesse cessare lo lascerebbe impotente di fronte alle
troppo numerose e forti masse islamiche che le dirigenze dello Stato di Israele
hanno così sprezzantemente trattato.
34 anni di
occupazione militare senza dare cittadinanza e con quotidiane umiliazioni
contro i ghettizzati hanno solo dilazionato all’infinito una condizione
impossibile. Israele non ha saputo eliminare. Non ha saputo sottomettere. Non
ha saputo integrare politicamente almeno in parte con una cittadinanza limitata
se non poteva concederla piena.
Loro erano i
predestinati e gli altri i pidocchi. Ed ora i “pidocchi” si fanno saltare per
aria. Il governo di Israele finge di non capire. Favorisce lo stesso terrorismo
nei mille modi anche direttamente operativi uno Stato ed i suoi servizi possono
fare. E rivendica il suo diritto alla eliminazione preventiva del nemico esso
stesso si alimenta.
Anche gli altri
hanno il diritto naturale alla eliminazione preventiva. E lo esercitano. Ed
alla fine prevarranno.
16.11.2001 =
Afganistan all’indietro
L’Afganistan è
ripassato dallo stadio dello Stato centralizzato con relativa sicurezza delle
vie di comunicazione ricreato nel 1996, al livello dei mille feudi ostili l’uno
all’altro.
Intensi rapporti
commerciali ne avrebbero permesso la rapida evoluzione.
Dapprima
costretto all’isolamento, la aperta distruttività brito-americana ha ora
realizzato un altro dei suoi mefitici disastri, speriamo solo provvisorio.
Il vero
problema sono gli USA e il UK da isolare ed obbligare ad occuparsi solo degli
affari loro e solo sui loro territori nazionali.
16.09.2001
= La civilizzazione mediterranea si difende oggi dal lato dell’ebraismo
ortodosso e dell’Islam.
Se gli USA ed
Israele vogliono farsi le loro guerre contro il nuovo mondo che avanza, se le
facciano pure. Ma vanno isolati ed espulsi da qualsiasi forma di solidarietà
occidentale. Non possono trascinare l’Occidente nella loro rovina.
06.08.2001 =
Il governo abbia coraggio nell’ordine pubblico
Berlusconi ha
paura, paura di scontrarsi colle burocrazie e specificatamente quelle della
sicurezza, più di 300,000 uomini e donne. E così cerca di cavarsela con un ‘a
Genova noi abbiamo già dato, spostiamo il vertice FAO’. Ennò, se le varie
polizie non sanno fare il loro mestiere, le si riduca e si professionalizzi chi
può essere professionalizzato. Invece la linea, come con tutti i burocrati
dello Stato, è quella di evitare lo scontro e di continuare a foraggiare inetti
ed inette. Facile picchiare ragazzine, e prigionieri e prigioniere... Viva il
debito pubblico per pagare chi fa solo danni. E se non ci si scontra ora colle
burocrazie, figuriamoci quando cominceranno ad avvicinarsi campagne elettorali!
Tra l’altro si
stanno ripetendo i passati starnazzi dei sinistri. I sinistri chiedevano,
contro l’immigrazione, una polizia di frontiera europea. I centro-destri
chiedono ora una polizia anti-sommossa europea. Insomma, i burocrati italici
sono inetti, i governanti anche, ed allora si chiede agli altri (una metafisica
‘Europa’) di farsi carico dei problemi di uno Stato italico allo sfascio.
Spostare altrove
il vertice FAO può essere stata una idea di un momento, sebbene spostare
altrove non è una soluzione. Nella semantica mediatica, anche il vertice fosse
a Gaeta, Capri o Nairobi, la FAO resta a Roma. Ormai l’Italia è sotto tiro di
una opposizione allo sbando, e che dunque gioca al tanto peggio tanto meglio.
Ed, in più, ci sono lotte di supremazia all’interno dello stesso governo, dove
c’è chi sta cercando di costruirsi, o rinforzare, centri di potere burocratico-giudizialista, visto che i
partiti minori di governo non decollano programmaticamente ed elettoralmente.
Ed allora, non solo l’opposizione ha interesse a giocare allo sfascio. L’Italia
è il [non-]paese dello sgoverno per emergenze. Cosa di meglio di una nuova
ondata di disordini e magari di terrorismo, che possano giustificare il solito
tirare a campare, e permettere a qualche partito minore del governo di
affermarsi per altre vie?
Anche con un
vertice FAO a Bengasi, chi impedirebbe di mobilitarsi per assediare il palazzo
FAO di Roma? La zona è aperta ed un assedio sarebbe di grande effetto
scenografico. Tutti lo sanno. Ed è quello che faranno... Nella miriade di
gruppi che ambiscono a farsi pubblicità, ognuno potrebbe partecipare colle
motivazioni più diverse. E naturalmente i sinistri si ergerebbero a difensori
del popolo delle associazioni. ‘Il vero popolo contro i governi scappati
lontano.’ Oppure, ‘il vero popolo contro i capoccia rinchiusi in un palazzo
congressi’, se il vertice resterà a Roma.
In Italia le
manifestazioni non necessitano di autorizzazione. E’ sufficiente la
comunicazione preventiva. Però possono essere vietate per ragioni di ordine
pubblico. Il governo non ha il coraggio di seguire una linea di tutela
dell’ordine publico. Mentre l’opposizione si appella ad un astratto diritto a
manifestare, sperando in incidenti o disastri che mettano in imbarazzo il
governo e l’Italia.
Mi chiedo se sia
così difficile predisporre piani di ordine pubblico, senza sprechi di
lacrimogeni che forse servono solo agli affari di chi li produce e di chi li
acquista, e che sembrano fatti apposta per creare una barriera tra polizie e
squadristi della devastazione che così sono liberi di devastare.
In Gran Bretagna,
a seconda dei livelli di pericolo ed ai piani di contenimento, non ci si fa
alcun problema ad usare cavalli di frisia, filo spinato ed anche altro (le SAS,
che sono forze speciali dell’aviazione militare britannica), per tutelare sia
chi vuole manifestare che chi eventualmente non vuole si manifesti. Ed in
nessun paese ci si fa alcun problema a vietare (e chiudere) alle manifestazioni
zone giudicate troppo a rischio.
E poi, in Italia,
con tutte le milizie sempre usate [e lasciate usare dal potere] dai sinistri
nelle loro manifestazioni, perchè non ricorrere anche a contro manifestazioni
ed a CITTADINI DEMOCRATICI che cerchino di proteggere le città dalle
devastazioni? Il PCI/PDS/DS si è sempre mostrato in grado, colle sue milizie a
mani nude, di proteggere le sue manifestazioni da infiltrazioni e reprimere i
gruppi estremisti. Possibile che migliaia di poliziotti ed eventuali CD, non
sappiano difendere le città da qualche migliaio di sfasciatutto?
Berlusconi ha la
tentazione di evitare i problemi. Non lo faccia nell’ordine pubblico, come non
lo faccia in economia e negli apparati statali! Si condannerebbe a vivacchiare,
cosa che non credo possa gratificare un grande imprenditore.
01.08.2001 =
Minima Immoralia
@ Scaloja come
Pinochet?! Suvvia non facciamone un nuovo Lenin, o Stalin, o Beria. E’ solo un
Mininistro degli Interni in carica da un mese che aveva diffuso una direttiva:
gentilezza e tatto. Nei concorsi ulivisto-scalfaroiani per le polizie ci
saranno stati test di comprensione ed interpretazione, e test
psico-attitudinali?
@ Movimento
anti-global. Lo si dica chiaro che è un movimento reazionario di massa.
Reagisce all’internazionalizzazione. E’ contro i paesi poveri che il protezionismo
dei paesi ricchi, ed in genere anche il loro proprio, danneggia. Il
protezionismo è voluto dalle burocrazie, e da finanza e industria parassitarie.
Ma è contro i consumatori. Certo i protezionisti fanno tanta retorica sulle
identità in pericolo. Come se le identità di gruppo fossero preservate dalla
inefficienza e dalla non-competitività, anziché da grandi sfide e
realizzazioni.
@ Berlusconi
ricomincia con le litanie del ‘non mi fanno lavorare’, e cerca di
annacquare i programmi elettorali?! No,
no, e poi no. Abbia coraggio. Rischi. E se ne freghi. Audacia, audacia ed
ancora audacia!
31.07.2001 =
Cittadino e plebi
Vedo solo
diatribe tribali. Dove ‘noi’ siamo comunque meno peggio.
Ho nostalgia di
un paese dove un cittadino sfasciato da psicolabili variamente inetti ed
istituzionalmente identificabili abbia la possibilità di fare causa per 10 o
100 milioni di euro contro l’istituzione che lo ha ‘sfasciato’, e vincere
rapidamente la causa e ricevere l’indennizzo.
La responabilità
penale è individuale. Quella civile no. Nel senso che se una istituzione ha
procurato danni, può anche essere irrilevante la precisa individuazione dei
danneggiatori, che magari erano pure senza le prescritte piastrine di
identificazione individuale.
Se una istituzione
danneggia un cittadino, paghi. E paghi salato ed in fretta. Quattrini, non
ciance. Cosa che vale anche per il cittadino indigeno o foresto dedito alle
devastazioni di proprietà altrui o collettive.
21.07.2001 =
Confusioni genovesi
PRIMA. Chiudono
le stazioni di Genova-Brignone e di Genova-Principe?! Uuuh, che barbarie!
Vengono ripristinati i controlli alle frontiere?! Uuuh, attentato alla legge,
alla Costituzione, ai diritti democratici! Genova in parziale stato d’assedio?!
Uuuh, fanno crescere le tensione! Uuuh, tutti devono poter esprimersi! Uuuh, la
Costituzione è violata! Un morto da operazione di guerriglia urbana contro una
jeep isolata e bloccata di CC [colla PS a 20 metri che stava a guardare...]?!
Uuuh, si rinchiudano le forze di polizia nelle caserme!
DOPO. Compagni e
compagne... fratelli e sorelle..., come mai non si sono bloccati gruppi ben
identificabili.... [auto-applausi ed applausi dal coro]?!!!
Detto questo non
si capisce bene quale maturità abbiano e quale controllo ci sia su poliziotti
che si accaniscono talvolta su ragazzi
isolati e chiaramente disarmati ed inoffensivi. Si capisce ancor meno quale
pratica di ordine pubblico abbiano i funzionari di polizia e chi li dirige e se
ci siano delle vere scale di comando. Che poi si complichi il tutto con tre
polizie (di cui una militare ed un’altra la quarta forza armata delle forze
armate) è cosa senza capo né coda, sebbene usuale: ogni corpo di polizia deve
farsi vedere negli stessi posti...
Ma soprattutto
che non si accerchino e non si arrestino (per processarli, non per pestarli) i
componenti di bande paraterroristiche di poche decine o centinaia di persone
ciascuna, anche quando ben staccate dalla massa dei manifestanti e dedite a
devastazioni sistematiche, è un vero mistero. Da un lato, come al solito,
l’Italia ha masse di uomini armati da esibire ed eventualmente usare a
sproposito, ma non unità specializzate in grado di condurre le vere operazioni
professionali che sarebbero necessarie (mi è venuto in mente quando si attaccò
infelicemente la Grecia perché non si avevano i commando per attaccare ed
occupare Malta, etc. etc.). Dall’altro ...che si vogliano lasciare libere le
unità paraterroristiche per futuro utilizzo?
20.07.2001
= DS alla cieca
C’è chi si chiede
e chiede di chi sia stata l’idea di far partecipare i DS alle marce luddiste di
Genova. Ma quella è l’anima profonda dell’ex-PCI i DS rappresentano: pro-slava
da secolo [e secoli] scorso, anti-occidentale, anti-modernizzante (che è
peggio), nostalgica di un mondo dove sì l’industrializzazione (ed ora la
terziarizzazione) ma colle mamme Stato e partito a garantire tutto: che è poi
il modello italico di capitalismo assistito che dal Piemonte
statalista-sabaudo-deamicisiano trasmigrò e si estese a tutta la penisola (col piemonto-boninismo
che ha persino infettato il pannellismo, ma lasciamo perdere).
Sono gli stessi
DS che dissero sì alla barbarie contro Belgrado solo per rendersi accetti agli
USA ed alla NATO. Ma, appunto, era solo ‘politica’ alla democristiana. Lo avessero
fatto per convinzione profonda (ma allora l’Italia sarebbe dovuta intervenire
da sola in tutta l’area balcanica già dall’inizio del decennio 1990), e non per
servilismo, oggi non sarebbero a Genova in realtà contro “l’imperialismo” più
che contro i processi di internazionalizzazione che sono un dato della realtà
che si ‘contrasta’ essendo migliori non per decreti e litanie autarchiche.
Suona persino falso l’accento di un D’Alema che dice che i suoi “compagni”
francesi e tedeschi sono al G8. Stona. Quel “compagni”, sulla sua bocca, suona
falso. Ma che “compagni”?! Ma di cosa parla?!
Ad ogni modo, un
partito che avesse saputo fare ancora politica, avrebbe lasciato andare la sua
federazione giovanile, qualche branca locale del partito, qualche associazione
parallela. Del resto, scusi, ma è quel Fassino che ieri, come Ministro di
G&G, si è inginocchiato davanti al partito dei procuratori che viene ora
pompato verso la segreteria del partito, se non troveranno equilibrista
migliore! La politica demosinistra dell’equilibrismo..., indipendentemente da
Genova.
Non diciamolo a
nessuno, ma quel grande para-xxxx del nostro grande Primo Ministro è riuscito,
grazie alla pubblicità di fatto fattagli dei contestatori del G8, ad essere
nuovamente la prima donna (anzi, il primo uomo) della situazione e di fronte al
mondo. Un risarcimento della storia per il il bidone che gli arrivò a Napoli da
Milano, la volta scorsa, nel 1994.
15.07.2001 =
Stravaganze pannello-boniniane: commenti di un cinico.
I Radicali italici
si sono rifondati questo fine settimana. Raffigurazioni e drammatizzazioni
epocali: e se fosse solo ansia di Monte Citorio, almeno per alcuni? Lo so,
naturalmente, che non bastano le idee per cambiare il mondo, ma che le
posizioni di potere sono essenziali.
Eppure, ci si
dichiara anglo-sassoni ed americani, e poi quando un sistema politico ne
applica talune regole, ecco che l’anglo-sassonismo e l’americanismo divengono
immaginari. Quale spazio avrebbe mai nei media britannici o statunitensi,
durante una campagna elettorale, un partitino od una associazione al di fuori
dei due o tre partiti-fronte maggiori? E quali possibilità di rappresentanza
parlamentare avrebbe un partitino, in quei sistemi politico-istituzionali, se
non come lobby interna ad un partito maggiore?
Non differente è
la storia tutta stalistista e statolatrica piemonteso-boniniana, ma con
adesione opportunistica [o di opportunità, se si preferisce] pannelliana, sulle
teorie e pratiche degli interventi ‘umanitari’, dei tribunali internazionalli e
delle galere internazionali. Si, insomma, siamo non-violenti, ma che ci pensi
il boia (le armate ‘internazionaliste’). Scopiazzatura delle pratiche clericali
dei bracci secolari? Siamo per i diritti civili, ma viva i tribunali ed le
galere dei vinti contro i vincitori. O ci vorranno mai raccontare che un leader
in pienezza di poteri, di una potenza internazionale, possa finire arrestato,
processato e condannato da una di queste macchine giudiziarie delpontiane. Al
massimo ve lo daranno una volta scaricatolo, ma certamente mai una potenza che
deve preservare l’impunibilità all’estero dei suoi leader, come anche dei suoi
killers. Sennò che potenza sarebbe se si sottomettesse, e sottomettesse i suoi
cittadini, ai giudizi altrui. Se si processassero e condannassero generali e
soldati USA per i sepolti vivi iracheni nelle loro trincee, chi accetterebbe
più di arruolarsi nell’esercito USA? E, del resto, che dovevano fare, applicare
le vecchie tecniche europeo-continentali di assalto frontale di fanteria?
Tra l’altro, le
tecniche delle eliminazioni etniche, delle concentrazioni etniche, delle
deportazioni anti-guerriglia, sono a pieno titolo nelle pratiche militari dei
più potenti militarismi dell’ultimo mezzo millennio: quelli anglofoni. Ma solo
relativamente ai vinti, di solito molto più moderati dei praticanti originari,
divengono crimine. Chi continua a menarla sulle popolazioni nord-americane
originarie, pressoché interamente eliminati, o sulle tecniche di colonizzazione
e di dominazione inglese dall’Australia all’Africa? D’altro canto, Stati e
popoli di successo si concentrano sulla economicità dei risultati.
La violenza, sia
d’attacco, di rappresaglia o di difesa, la si pratichi aperta, senza
mistificazioni, come contro l’Iraq, o come certo terrorismo ebraico ed
islamico. Ma, per favore, lasciamo stare i grandi principi e le supposte
‘giustizie’ supposte impersonali. Ed i non-violenti che amano i boia
spennellati di grandi principi mi sembrano decisamente in corto-circuito. Del
resto come fare ad essere contemporaneamente ‘anglo-sassoni’ e ‘gandiani’?
01.07.2001 = Zorzi come Sofri?
Per il caso
Piazza Fontana, si è applicato il modello Sismiano-Ambrosiano. Se ne ben
coltiva uno, lo si paga ottimamente e lo si manda prescritto. E si danno tre ergastoli
congetturali.
Ora vogliamo
(scherzo macabro!) il gemellaggio Sofri-Zorzi. Che fossero complici? Uno bomba
la banca. L’altro fa secco Calabresi che aveva capito tutto. Ed il Sismi
[società SISMologica Icarica, non si pensi a servizi carabiniereschi, per
favore], naturalmente innocente sebbene onnipresente in entrambi i casi, li
fotte entrambi.
Geniale!
30.06.2001 = Reati associativi
L’Italia è il
paese dove ci si preoccupa troppo di complicare le cose semplici. La via per
porre fine a tutti questi abusi fatti con migliaia di miliardi di soldi
pubblici, ci sarebbe. Mi riferisco alle supposte partecipazioni supposte
esterne a supposte associazioni supposte criminali, all’esserne fuori ma
dentro, dentro pur non essendoci, i supposti reati supposti psicologici, etc.
etc.
Si aboliscano
subito i reati associativi. Che sono in realtà solo supponenze. Essi sono
sempre e solo stati pretesti di gruppi di potere per colpire avversari isolati
od altri blocchi di potere.
Cosa è una
associazione per delinquere o sovversiva? Che cosa è una banda armata o
disarmata? Che cosa è un Clan? Se non commette o non sta per commettere reati,
non esiste. E se commette o sta per commettere reati, sono i singoli a portarne
le responsabilità penali individuali. Senza reati, le ‘associazioni’ sono solo
invenzioni.
Si potrebbe
perfino arguire (io ne sono convinto) che certi clan giudiziari-di-potere e
mediatico-finanziari e/o mediatico-finanziari-giudiziari siano dei clan
criminali. Secondo me ci sono pure i crimini. Tuttavia o si perseguono i
singoli per i crimini, o non ci si può mettere a fare processi alle intenzioni.
I processi si fanno ai fatti, ai crimini.
Dunque,
SOPPRIMERE SUBITO TUTTI I ‘CRIMINI’ ASSOCIATIVI! TUTTI! Si risparmieranno fondi
enormi! Si risparmieranno abusi privati ed attentati alle istituzioni fatti coi
soldi pubblici!
A proposito: che
fine hanno fatto quei ragazzi e quelle ragazze arrestati con grande clamore in
funzione pre-elettorale perché supposti ammiratori di supposti gruppi armati.
Era un altro scoop organizzato grazie alla normativa sulle ‘associazioni’.
26.06.2001 = Sartori e la sovversione
Costituzionale
Il Professor
Giovanni Sartori è, dal punto di vista intellettuale, o, se si preferisce,
accademico-intellettuale, un cialtrone. Che sia professore anche negli USA non
deve impressionare. Questo è il livello della politologia un po’ in tutti i
paesi. Si sono presi dei militanti e li si sono fatti diventare professori. O
dei professori hanno scoperto che divenire militanti era molto più redditizio,
ed allora sono divenuti militanti, militanti di partiti e di interessi.
Sartori fa
appelli al Presidente della Repubblica. Ma cosa c’entra un Presidente? Certo,
nel settennio scalfaroiano la Presidenza è divenuta centro eversivo rispetto
alla Costituzione, più specificatamente rispetto agli equilibri Costituzionali
ed instituzionali. Ma per la Costituzione un Presidente non conta nulla. E’ un
notaio. L’unico potere discrezionale che gli attribuisce la Costituzione
formale è quello di designare il Primo Ministro. Secondo la Costituzione
materiale non ha neppure questo potere perché alla fine, chi legittima un Primo
Mininistro, ed il governo che secondo la Costituzione formale deve essere
formato solo dopo la assunzione di carica del primo Ministro, è il Parlamento.
Anzi, secondo la Costituzione, il Presidente non può compiere nessun atto senza
che un Ministro lo sottoscriva (il principrio di irresponsabilità), neppure
designare un nuovo Primo Ministro ed un nuovo governo.
Ma ecco che Sartori,
fattosi de facto portavoce di un blocco di interessi, fa appelli al Presidente.
E minaccia pure diffamazioni internazionali: è suo diritto naturalmente
minacciare a questo livello. E’ vero che non sappiamo se Ciampi sia pratico di
diritto costituzionale, mentre conosciamo bene la pratica costituzionale
scalfaroiana di Gifuni, e/o gifuniana di Scalfaro, e/o reciprocamente
‘self’-sustaining. Sappiamo comunque a quale scuola obbedisca Sartori. Quella
che vede in un Presidente, o vorrebbe veder in un Presiente se amico, un ‘garante’. Garante di cosa? L’unica vera funzione di un Presidente è
quella di essere Presidente del CSM. Solo lì il Presidente dovrebbe essere
garante dei cittadini. Ed infatti i Presidenti abdicano sistematicamente a
questo loro ruolo di garanzia delegandolo ad altri. La teoria dei garanti è
nota. Il Procuratore stesso sarebbe garante, controllore, perfino di un
Parlamento e di un Governo. Cosa che è illegale ed istituzionalmente
sovversiva. Se uno vuol fare il controllore fa, ad esempio, il guardiano
notturno e/o diurno. Non è comunque il punto di vista della Costituzione,
quello del Presidente o del Procuratore controllori. A parte specifici organi
di controllo come la Corte di Conti, ed altri in specifici contesti,
controllore è il Parlamento. Chi legifera dovrebbe avere il dovere anche di
controllare. Lo stesso atto legislativo è direzione generale (quella di
dettaglio, esecutiva, dovrebbe essere del Governo) ma anche controllo.
Sartori nelle sue
liste di suggerimenti intensamente dispensate quando i gruppi di interesse che
hanno interesse alle sue battaglie giustamente lo assoldano (come è legale e
giusto: nessuno scrive gratis, a parte il sottoscritto) conosce già tutto. Ci
riferisce di cordate già pronte a comprarsi la tre reti RAI. Fa campagne non
nuove perché Mediaset venga ‘venduta’, magari stile Alfa Romeo (quando lo
stesso governo Craxi dovette piegarsi e pagare lautamente chi ‘comprava’), o
SME (quando il governo Craxi fece fallire la truffa di chi stava comprando
persino senza sborsare nulla di tasca propria), o di tante privatizzazioni
fasulle o finanche al 5% del valore di mercato.
Vista la
rinnovata opzione giudiziaria del blocco di interessi e politico delle sinistra
finanziaria, il quadro si chiarisce. Si cerca, per via mediatico-giudiziaria,
di creare punti di crisi per invocare un intervento esterno alla normalità
istituzionale. Lo ripeto. Nessuno può intervenire in nulla se non il Parlamento
ed il Governo che esso ha espresso, i quali hanno il dovere, l’obbligo, di
intervenire tanto relativamente alla sovversione di Procuratori o altri (se e
quando si dovesse manifestare) sia relativamente a istituzioni che dovessero
mai agire in senso sovversivo della Costituzione e del quadro normativo. Chi
chiede interventi esterni a Governo e Parlamento (i soli a cui si possano
chiedere interventi) o è allocco, o lancia parole in libertà, o è parte di una
sovversione desiderata od in atto.
A me non
interessa se la gente guarda l’una o l’altra TV, né chi ne sia proprietario o
connesso ai proprietari. Un serio problema sarebbero leggi ad hoc, che non
sarebbero accettabili da un punto di vista di uno Stato di diritto. In passato,
anche nel corso dell’intero ultimo decennio, se ne sono fatte tante di leggi e
provvedimenti ad hoc, dalle amnistie pro-PCI, alle leggi per le Coop, alle
casse integrazioni, alle rottamazioni, per non parlare dell’uso del sistema
bancario per finanziare-a-perdere interessi privati e di partito. I rapporti di
scambio e di complicità partigiane erano piuttosto evidenti.
Per ciò che
concerne la RAI, è vero che non ha senso che un sistema politico-istituzionale
deteriorato come quello italico continui a controllare ben tre reti TV più tre
reti radio più qualcos’altro ancora. Ma non ha neppure senso che lo Stato
finanzi qualche falsa privatizzazione ai soli noti, che secondo Sartori
sarebbere già pronti per la predazione. La soluzione ci sarebbe. Si abolisca
subito il canone. Si salvi RAI international magari affidata ad un manager
britannico. Si metta subito all’asta tutto il resto, a pezzi se nessuno è
disposto a pagare il necessario per acquistare intere reti. Le cordate sono ben
pronte, ma in genere i soliti noti si organizzano in cordate per non pagare...
E, per favore, senza casse integrazione formali o di fatto per i clienti dei
regimi.
21.06.2001, ore 13 = Castagnetti fa i suoi auguri
ai membri
21 giugno 2001. Ore 13. Camera dei Deputati.
Discussione sulla fiducia al governo. L’onorevole Castagnetti, politicamente
margheritino (i nomi dei fronti dei sinistri sono tutti di vegetali!), ha fatto
i suoi auguri ai “membri del governo”.
Perché solo ai membri? Ed alle passere?
Violante (Presidente dei deputati DemoSinistri),
forse eccitato dal termine “membri”, ha immediatamzente chiesto di sospendere
la seduta per chiedere notizie del Primo Ministro. Mussi, del suo partito (DS),
la ha sospesa, sebbene il governo fosse rappresentato. Il Primo Ministro ha
significato che si era ritirato per preparare la replica, cosa che non gli
impediva di avere notizie degli interventi in corso nell’aula.
Un membro in meno momentaneamente presente, per le
ansie o le gioie di Castagnetti?!
09.06.2001 = Violando la Costituzione, ci si
appresta a discutere la lista dei Ministri con un PM virtuale
La Costituzione (art. 92) dice che il Primo
Ministro (“Presidente del Consiglio dei Ministri” secondo la Costituzione)
propone i Ministri al Presidente.
Dunque il PM deve già essere stato nominato dal
Presidente (art. 92). E per avere assunto le funzioni deve avere già giurato
(art. 93).
Solo dopo, il PM può proporre la lista dei
Ministri al Presidente. Prima, il ‘PM’ non è PM.
Invece, in pratica, il Presidente si farà proporre
la lista dei Ministri da un semplice cittadino-deputato, che il Presidente
nominerà formalmente PM solo se sarà d’accordo coi Ministri da lui proposti.
Questa prassi, contro la Costituzione formale,
sembra avere la sola funzione di accrescere l’ingerenza Presidenziale nel
processo di formazione del Governo.
03.06.2001 = SI RITORNI ALLA COSTITUZIONE E POI LA SI CAMBI
PERCHE’ E’ EQUIVOCA E CONFUSA
Il Segretario
Gifuni sembra essersi creato una Costituzione tutta sua personale. Mentre il
presidente Ciampi sembra non saper fare nulla di più che leggere la
Costituzione inventata lui suggerita, formato Bignami, dai suoi consiglieri.
Nella
Costituzione, la figura del Presidente del Consiglio incaricato non esiste. O
uno è Primo Ministro pienamente in carica o non è nulla.
La Costituzione
dice (art. 92) che “Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del
Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri.” Dunque è
necessario che esista un Presidente del Consiglio dei Ministri già nominato e
certamente non revocabile dal Presidente, che non ha questa facoltà.
Naturalmente il
Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri che
lui vuole. Non deve domandare autorizzazioni, né suggerimenti, a nessuno. Come
il Parlamento è libero di negare all’infinito la fiducia ad un eventuale
governo il Presidente voglia imporre, così come è libero di incriminare il
Presidente della Repubblica se lo ritiene responsabile di sovversione
Costituzionale. E’ il Parlamento che liberamente giudica ciò che è “alto
tradimento o [...] attentato alla Costituzione.” (art. 90).
Mentre il
Presidente non è realmente libero neppure di sciogliere il Parlamento se un
Ministro non mette la sua firma sotto il decreto di scioglimento. L’art. 89
dice che: “Nessun atto del Presidente della Repubblica è valido se non è
controfirmato dai ministri proponenti, che ne assumono la responsabilità.”
Dunque il Presidente non ha poteri di compiere alcun atto senza la firma di un
Ministro. E sembrerebbe addirittura che ogni atto debba essere proposto da un
Ministro, o più: “i ministri proponenti”. Anche lo scioglimento del Parlamento
dunque. E da che Ministri dovrebbero essere proposti e firmati gli “atti”
presidenziali? Quelli di un governo dimissionario e/o sfiduciato? Di un governo
che ha giurato ma che il Parlamento non ha ancora approvato? La Costituzione è
decisamente confusa sul passaggio da un vecchio ad un nuovo governo, dove non
si sa chi debba essere responsabile, secondo la Costituzione, di questo strano
Presidente-fantoccio, eppur onnipotente in certi tragici momenti, voluto dalla
Costituzione stessa. Tra l’altro, la fattispecie del ‘governo dimissionario’
non esiste nella Costituzione. Esiste solo il governo cui il Parlamento ha
ritirato la fiducia. Per la Costituzione (art. 94), esistono solo il governo a
fiducia revocata e il governo che non ha ancora avuto la fiducia se è un
governo appena nominato. Quando un Presidente invita un governo dimissionario a
restare in carica per l’ordinaria amministrazione, è una invenzione (un
delirio?) Presidenziale, secondo la Costituzione. Un Presidente dovrebbe dire
‘ne prendo atto’ (se un Primo Ministro ritiene di dargliene comunicazione
diretta) e dichiarare che attende comunicazione del Parlamento. E’ il
Parlamento (art. 94) che dà e toglie la fiducia, ed eventualmente accetta
dimissioni (benché la Costituzione sia lacunosa sul punto), non il Presidente.
Un governo dimissionario ha i pieni poteri. Un governo sfiduciato o non ancora
‘fiduciato’ è un non-governo secondo l’art. 94, mentre esiste ancora o di già
secondo l’art. 93.
Ad ogni modo il
Presidente della Repubblica ha il dovere, prima di ogni cosa, di nominare il
Presidente del Consiglio dei Ministri. Che dunque deve essere pienamente in
carica, salvo successiva approvazione Parlamentare, e non certo rimuovibile dal
Presidente che non ha facoltà di rimuovere un Primo Ministro. Dunque il
Presidente del Consiglio dei Ministri giura da solo e necessariamente prima dei
Ministri che devono essere ancora nominati. Infatti l’art. 93 non dice che
debbano giurare assieme. Ma si limita a dire che appena giurato assumono “le
funzioni”.
A questo punto
(art. 92), il Presidente del Consiglio dei Ministri (pienamente in carica, od
‘in funzione’, senza bisogno di approvazione Parlamentare) ed il Presidente
sono uno di fronte all’altro per formare il nuovo governo. In pratica esiste
già un nuovo Primo Ministro ma il governo in carica è ancora quello vecchio. Ci
sono due Primi Ministri di cui uno senza governo ed uno col governo, e tuttavia
il nuovo Primo Ministro ha gia assunto “le funzioni” (art. 93). Infatti il
termine di Presidente del Consiglio ‘incaricato’ è una invenzione che nella
Costituzione non c’è. Il Primo Ministro nuovo è pienamente tale, seppur ancora
senza governo. Si potrebbe perfino sostenere che il nuovo Primo Ministro è capo
del vecchio governo in questo periodo di transizione, a meno di non accettare
che esistano due Primi Ministri.
Di fronte l’uno
all’altro, il Presidente del Consiglio dei Ministri appena nominato e
pienamente in carica, ed il Presidente formano il governo. La Costituzione
(art. 92) dice che il Primo Ministro propone ed il Presidente nomina. “Il
Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e,
su proposta di questo, i Ministri.”
Può il Presidente
proporre? No, non può. Se si permette di farlo viola la Costituzione abusando i
poteri del Primo Ministro. Se qualcuno usando ed abusando il nome del
Presidente si permette di suggerire ed interferire deve essere incriminato ed
arrestato per attentato alle istituzioni. Se un Presidente si permette di
suggerire direttamente od indirettamente un nome deve essere incriminato per
attentato alle istituzioni. La moglie del Presidente (se privata cittadina, e
se il Presidente è maritato) può contattare il Primo Ministro ed invitarlo a
proporre al Presidente i nomi che lei desidera. Ma il Presidente ed i
funzionari della Presidenza commettono un crimine se si permettono di suggerire
dei nomi.
Può il Presidente
rifiutare un nome? La Costituzione non dice nulla su questo punto. Dunque la
questione è aperta. Un Presidente può anche rifiutare le “proposte” del Primo
Ministro, come il Parlamento può giudicare ciò alto tradimento e/o attentato
alla Costituzione. Il Presidente può essere “messo in stato di accusa dal
Parlamento in seduta comune, a maggioranza assoluta dei suoi membri.” (art.
90). Il Presidente è a elezione Parlamentare (più i delegati delle Regioni).
Dunque la priorità è chiaramente del Parlamento.
Se il Presidente
respinge tutti i nomi proposti dal Primo Ministro, e dunque non nomina i
Ministri, il governo non esiste (art. 92). Dunque questo non esistente governo
non può presentarsi entro 10 giorni dal giuramento dei Ministri (art. 94) di
fronte alle Camere. In questo caso si avrebbe il nuovo Primo Ministro (che deve
avere già giurato quando propone i Ministri al Presidente), i vecchi Ministri,
e l’impossibilità di presentarsi alle Camere. Tuttavia una rapida messa sotto
accusa e destituzione del Presidente (art. 90) è possibile. Come è possibile un
eventuale certificato medico di impossibilità ad esercitare la funzioni che
permetterebbe al Presidente del Senato di esercitare la funzioni di Presidente
della Repubblica (art. 86). Anche l’arresto dei collaboratori di un Presidente
è legalmente possibile (se un GIP lo autorizza) nel caso commettano crimini
passibili di arresto.
20.05.2001 = Pensieri dalla Filibusta. Xenofobie
belghe.
Lo xenofobo
ministro degli esteri e vice primo ministro belga Louis Michel lo ha spiegato
perché insiste nei suoi attacchi alla maggioranza degli elettori italiani. In
settembre va in vacanza in Toscana, col suo primo ministro Guy Verhofstadt.
Devono essere
molto intimi.
28.04.2001 = Pensieri dalla Filibusta
Perché Rutelli dichiara così sicuro che non
bisogna parlare di complotto in relazione alle scemenze dell’Economist su
Berlusconi?
Forse Rutelli era stato preavvisato
dell’operazione in corso?
21.04.2001 = Pensieri dalla Filibusta
Dopo che
Berlusconi ha denunciato di essere nel mirino, anche Rutelli si è messo, tutto
trafelato a gridare: “Anch’io, anch’io, anch’io sono nel mirino”.
Certo, ma se
agita così come fa, il suo occhio nel mirino, a prendere la mira?
14.04.2001 = Pensieri dalla Filibusta
Daniele Fabbri,
alias Luttazzi, ha dichiarato : «Ci sono molti mitomani in giro».
Quando ha
aggiunto: «Potrei trovarmi una testa di cavallo mozzata nel letto...», si è ben
capito che aveva consuetudine con la mitomania.
Avrà già
telefonato al macellaio, di carne equina naturalmente?
02.04.2001 = Pensieri dalla Filibusta
Achille Occhetto che corre come Rutelliano...
Poveretto! Che cosa non si fa per un seggio...
Forse si sarebbe meritato di più. Ma se a lui
piace così...
29.03.2001 = Pensieri dalla Filibusta
Indro Montanelli è diventato la grande questione
nazionale del momento. Famoso quando votò DC turandosi il naso, ora vota i
sinistri dell’alta finanza ed dell’industria entrambe di para-Stato augurandosi
che vinca Berlusconi.
Chi prima lo considerava un inveterato
qualunquista ora se ne dichiara discepolo ossequioso. Altri, che egualmente lo
vedevano come un qualunquista, ma che ora sono passati dalle sinistre al centro
e centro-destra, se ne dichiarano orfani delusi.
Poveretto. E poveretti. Che voti un po’ per chi
preferisce e per le ragioni che più gli si confanno.
Berlusconi, caso unico tra i padroni di media, gli
ha pagato per venti anni un Giornale in cui lui [Berlusconi] non ha mai
interferito, a parte quando messosi in politica non voleva che i suoi soldi
finanziassero chi promuoveva Segni a scapito di chi il Giornale se lo pagava.
Purtoppo l’Ambasciata americana era interessata a Segni e indisposta con
Berlusconi. Ed anche Montanelli.
Tornato al Corriere dopo la Voce aperta e chiusa,
mi sembra, da quello che si può giudicare da Internet, che i generosi Agnelli e
Romiti usino Montanelli nel loro Corriere per curare le lettere dei lettori.
Anche se è vero che si sopportano tante cose per essere contro qualcuno.
Uno che volesse essere indipendente potrebbe non
votare. Montanelli è uno dei tantissimi anti-conformisti che si conforma. Non
sarebbe diverso se votasse in modo differente da come ha dichiarato. Sarebbe
solo un voto in meno per qualcuno ed in più per qualche d’un altro.
27.03.2001 = Pensieri dalla Filibusta
Il grande Cecco Rutelli ha dichiarato a Berlino
che Bossi è peggio di Haider.
E allora?!
24.03.2001 = Pensieri dalla Filibusta
Una direttiva sembra essersi imposta tra i
giornalisti della stampa dei differenti poteri: bisogna dire che in questa
campagna elettorale non si parla di contenuti. Eggià, perché quando mai se ne è
parlato in Italia? Le campagne elettorali sono sempre state giocate sul
pericolo comunista, su quello fascista e sul pretume.
E tuttavia di contenuti se ne parla. Berlusconi
arriva dappertutto coi suoi dossier su ciò che vuol fare. Rutelli scopiazza per
quel che può ed in tono romanesco, cosa che già di per sé riduce a chiacchera
da bar qualunque cosa dica. Il milanese di Berlusconi dà a priori a costui
l’essenzialità della concretezza. Speriamo ci siano i contenuti. I partiti che
apparentemente appoggiano Rutelli fanno eco al loro leader apparente, anzi
contro-eco, dichiarando che ogni progetto sono fandonie perché non ci sono i
soldi. Dunque sarebbere fandonie i progetti di Berlusconi e gli scopiazzamenti
di Rutelli. Verità sarebbe solo l’assenza di progetti, insomma il quasi
decennio para-sinistro.
Ma allora... Tante chiacchere su bilanci pubblici
risanati... Il debito pubblico è persino cresciuto in termini assoluti,
nonostante la evidentemente non tanto temibile Europa. E resta al di sopra del
100% di debito pubblico sul PNL, nonostante il parametro europeo fosse e sia il
60% come massimo. Ma quale ‘risanamento’ è un bilancio pubblico così rigido che
non permetterebbe, a detta dei sinistri, di praticare politiche sia di rigore
di bilancio che di sviluppo?
Ad ogni modo, se è vero quel che scrive Il Foglio,
Carlo De Benedetti sarebbe stato chiaro col suo Rutelli. Qui le questioni
storiche sone due. [1] Io ti ho voluto leader di questa roba mia che è sono i
sinistri, ma loro infedeli ti hanno dato solo 15 miliardi per la campagna
elettorale. [2] Qui bisogna insorgere (l’indignarsi dei giustizialisti) su
quella sentenza di un decennio fa che dette Mondadori a Berlusconi,
naturalmente tacendo che Andreotti fece immediatamente restituire
Repubblica-L’Espresso al loro tradizionale padrone Carlo De Benedetti. Sennò a
che serve tutta la persecuzione giudiziaria degli amici milanesi contro
Berlusconi su quelle vicende, se poi non la sfruttiamo anche per la campagna
elettorale 2001?
21.03.2001 = Pensieri dalla Filibusta
In Macedonia si ripete l’inevitabile. Ogni gruppo
etnico di minoranza preferisce autogovernarsi, e ci sono interessi
etnico-geopolitici che armano nazioni per troppo tempo tenute sottomesse
all’interno di Stati e mini-Stati artificiali (quelli che i politologi e gli
storici conformisti chiamano umoristicamente ‘Stati-nazione’) creati
dall’occidente dopo il 1914-18, il 1944-45, ed il 1989.
Il ministro Dini dichiara che vuol capire chi armi
le etnie para-islamiche e quale dunque la loro forza reale. Non ha ancora
capito, forse, i vari significati geopolitici dell’operazione-Kossovo cui
l’Italia di sempre si era associata-dissociandosi solo per evitare di decidere,
come d’uso del resto.
La Bonino dichiara che si deve difendere
l’integrità territoriale delle Macedonia come si violò quella Yugoslava. Era
troppo complicato memorizzare e ripetere le grandi visioni Pannelliane. Così la
piemontica Emma si è lanciata negli s-paragoni.
20.03.2001 = Pensieri dalla Filibusta
Mi sfugge il senso di sottrarre bare. Non che ci
sia bisogno di un senso. Mi sembra ancora più insensato cercare una bara
sottratta. Enrico Cuccia appartiene alla storia. Dove siano i suoi resti in
decomposizione mi sembra irrilevante.
Se per caso apparisse in una ipotetica [ipotetica
perché non so se esista] tomba di famiglia di una qualche famiglia Jung, il
problema sarebbe non quello di recuperarla, ma di lasciarla dov’è, e, se ne
esistono i presupposti, avviare le procedure del cambio del cognome.
19.03.2001 = Pensieri dalla Filibusta
Ho appena saputo che un conoscente, che aveva
fatto di tutto, veramente di tutto, per essere candidato blindato al
Parlamento, non ha avuto successo.
In realtà leccare non è che sia meno aleatorio che
non leccare. Alla fin fine ciascuno segue le sue propensioni più profonde.
18.03.2001 = Viva Luttazzi-Travaglio! Abolire i
reati associativi! ‘Diffamazione’ libera!
I reati associativi sono strumenti chiave di
diffamazione, perché colpiscono le intenzioni, il comportamento dedotto,
anziché quello vero. Essere meridionali è un
reato (non se uno si chiama Orlando Cascio, il bene celeste e
celestiale). E’ anche un reato essere americani di origini non britanniche e non
irlandesi. Finché non ci faranno un film suadente e suggestivo, forse non sarà
reato essere marsigliese, purché lì non si appoggino i partiti sbagliati.
Tra l’altro a voler applicare bene il reato,
troppi clan intra- ed inter-procure andrebbero sciolti per questo. Anche i
procuratori che almeno in tre si esprimono contro leggi che dovrebbero solo
applicare andrebbbero sciolti ed arrestati per associazione a delinquere e/o
mafiosa, finché il reato esisterà. Sebbene, anche in eventuale assenza di
questa fattispecie giuridica (che tuttavia oggi esiste!), l’esprimersi contro
una legge del Parlamento da parte di dovrebbe essere deputato ad applicarla
dovrebbe essere un crimine, se appunto i relativi clan [qui giudiziari] non
fossero istituzionalmente ben protetti. Certo c’è il diritto di critica, ma
quando una istituzione esecutiva suggerisce che una legislativa fa leggi per
proteggere crimini, ecco che si è oltre la critica ma si va sul conflitto di
potere giocato su sofismi. Hanno tanto [non-]ricercato le referenze romane
[referenze di cosa?!]. Basterebbe vedere chi copre i procuratori che praticano
la sovversione costituzionale, ed ecco che si scoprirebbero le loro referenze
‘romane’.
Questi crimini individuali non cambiano che il
reato associativo è un reato tautologico. Uno è mafioso perché meridionale, o
cinese, o chissà cos’altro. Uno è criminale perché criminale. Ottimo, per poi
non perseguire crimini concreti. Infatti in Sicilia si sono scelte alcune
decine di persone e le si sono condannate per tutto come non dimostrati
mandanti. Erano capi dunque mandanti. Erano condannati dunque capi. Non c’erano
prove, dunque erano veri capi, super-capi. Atti giudiziari parlano di
concessionarie Fiat che pagavano mazzette in Sicilia. Nessuno si è preoccupato
di ricercare chi andava a riscuotere. ...‘ricercare’ per ragioni fiscali
[fiscali dell’esattore per tassarlo, e del pagante per detassarlo!]
naturalmente, perché se una concessionaria Fiat vuole pagare una quota
richiesta è liberissima di pagarla a chi vuole.
Lo stesso vale per ogni transazione. Come lo si
stabilisce che ci sono capitali puliti e capitali obbrobriosi? Solo con la
pazzia: pazzi parlano di soldi sporchi. O forse gli invidiosi: i soldi degli
altri, se non ci beneficiano, sono sporchi. Oppure col conformismo. Si chiede
all’Fbi, che ci dice chi è sporco e chi profumato. Loro sono puliti, gli altri
sporchi ...secondo le convenienze in costante evoluzione. O si può anche
chiedere al gesuita locale, il quale controllerà se i capitali in oggetto
paghino la tangente alla sua frazione oppure la paghino all’opus.
E passiamo alle due grandi voci finocchiette
venduteci [per chi paghi il canone - io da Mosca mi godo i servizi Internet dei
Radicali: grazie] dalla TV-RAI del 14 marzo 2001. Ci hanno raccontato che
Borsellino si riferì, in un’intervista, ad indagini fatte da altri su Dell’Utri
e due giorni dopo saltò per aria un Direttore del Ministro di Giustizia, cioè
un altro (‘altro’, ma forse anche lui nemico degli ‘altri’ che indagavano su
dell’Utri). La trasversalità... Ci hanno detto che Confalonieri avrebbe
preferito oliare il PDS piuttosto che opporlo con discese in campo, ed ecco che
nel 1993 una bomba esplode a qualche centinaia di metri dall’auto di Costanzo e
fidanzata. La trasversalità diviene un’abitudine... E la moderazione di Confalonieri
pure. Ha chiesto 50 miliardi di danni alla RAI quando uno avrebbe dovuto
chiederne, almeno per ragione estetiche, 500. Perché non ha risposto con
inchieste sulla RAI, dove notoriamente ci sono tutte le forme di corruzione
(morale, non necessariamente penale; anzi legale, meglio non parlate di pene)?
E le bombe ai monumenti, nel 1993? Chiaro chi è il barbaro committente. Indotto
il riflesso condizionato, a Luttazzi e Travaglio è bastato uno sguardo di
reciproca intesa: se i soviet CGIL-CISL-UIL dei maestrini e delle maestrine
sono la cultura, anzi La Cultura, chiaro chi è l’incultura ...bombarola.
Travaglio e Luttazzi si scambiavano battute sui giornalista italiani tutti
merdosi e quelli stranieri tutti grandi. L’Ordine corporativo dei giornalisti
italioti non ha obiettato. E se i due avessero avuto ragione, anche su questo,
o solo in questo?
In realtà, checché se ne possa pensare dei
contenuti espressi dai due, e del grande leader del grande PPI Pierluigi
Castagnetti che eroicamente faceva dichiarare, ‘maa chii loo haa dèèèttoo che
sààràà uun autoo-gool, uuuuuhooohiiih ? ! ? !’’, è così che si fanno le
campagne elettorali. Certo, con le stronzate, che nessuno osa dire e che invece
vanno buttate lì provocatoriamente, e cui si spera altri rispondano con altre
stronzate. Le discussioni di niente vanno lasciate ai grandi professoroni
italioti, quelli che supplicano candidature e solo in collegi sicuri, e fanno
storia solo se coperti (Luttazzi che la mangia in pubblico, seppur finta, sa di
cosa...).
Si discuta di origini oscure! Il BINGO in divenire
è invece chiaro, chiarissimo. Del resto non è mica un crimine il gioco
d’azzardo. E poi che farne di tutte le case del popolo (quelle parrocchiali
incluse) in crisi di sbevazzatori (anche l’alcolismo non era reato) e di
giocatori di carte (neppure il gioco di carte con eventuale piccola posta,
dunque azzardo, era reato), o dei cinema in crisi di pubblico? No, no, si dica
quello che vuole, del dottor e Cavaliere Silvio, ma il partito impresa non lo
ha inventato lui. Nel 1942, lo re-inventra il Vaticano, supposto che non la
avesse già re-inventato un mezzo secolo prima. Nel 1943, lo inventa Togliatti,
supposto che il partito-Legione Straniera/mercenari degli anni ’30 non fosse
già una impresa. Non vogliamo togliere nulla al partito-Bingo, normale
evoluzione e complemento del partito-lavori pubblici, -agenzia immobiliare ed
-holding finanziaria. D’Alema non è meno grande di Togliatti, come i Veltroni
non sono meno grandi l’uno del più grande dei finanzieri, altro del più grande
dei cinofili. Comunque, che i partiti siano imprese è inevitabile. Certo
esistono anche i partiti non-imprese. Sono quelli che non esistono.
PS: Ora che è pubblico che la procura di
Caltanisetta ha chiesto (chissà se sarà accettata!) l’archiviazione della
‘Fininvest’ come mandante di stragi, speriamo in un’altro show
Travaglio-Luttazzi. Insomma hanno indagato per un decennio su quelli
politicamente giusti (giusti come colpevoli) ma criminalmente sbagliati. Invece
non hanno indagato su quelli penalmente possibili (come mandanti) ma
politicamente santi. Amen. E per favore, Travaglio-Luttazzi, vogliamo le
registrazione delle confessioni di Giovanni Brusca. Solo per discuterne... In
fondo Brusca, prima di essere messo a tacere, accusò quelli che non conveniva
accusare. Fu vero complotto o solo banale ingenuità? E poi, Travaglio-Luttazzi,
quel Tinebra, sì quel Tinebra, e quei procuratori che archiviano, invece di
rilanciare, suvvia, Travaglio-Luttazzi, parlateci un po’ di quelli lì... Un bel
complotto oscuro. Il Tinebra delle tenebre per esempio... E poi vorremmo
saperne di più di quello Scalfaro che insiste con periodici appelli alla Prima
Linea contro i cavalieri. Si, insomma, lui dov’era nel 1992 ed anche nel 1993,
ed anche prima, e pure dopo? La sua presidenza fu figlia divina e diretta del
botto dell’Addura, il primo, il grande (Lima se lo erano già fatto ma a
semplici pistolettate). Dono mariano per salvarci, naturalmente. Forse.
15.03.2001 = Luttazzi e Travaglio accusano i De
Benedetti e gli Agnelli in diretta TV?
Il 14 marzo 2001, a Satyricon, Daniele Luttazzi,
voce finocchietta, occhi gelidi e intervistatore preparatissimo, ha interrogato
Marco Travaglio, solo leggermente meno finocchietto nella voce, con agitazione
nervosa al piede destro, non troppo informato e tuttavia toni moderatamente
seduttivi per chi volesse lasciarsi sedurre dalle sue baggianate pronunciate
con tensione controllata.
Oggetto della conversazione era, naturalmente,
vista la campagna elettorale in corso ed il luogo, la TV di Stato, anzi di
regime, l’inquietante passato e presente di Berlusconi.
In sostanza, Berlusconi e Dell’Utri avrebbero
usufruito, quanche decennio fa, di un 15 miliardi di provenienza, per Travaglio
ed altri, siciliana. Oooh, che orrore!!!
In pratica, dato che re della borsa e della
finanza erano in Italia gli Agnelli, i De Benedetti, i Cuccia, e nel mondo gli
interessi e personaggi presenti nella City of London e a Wall Street, Travaglio
sembra suggerire che, se Berlusconi e Dell’Utri hanno usufruito solo di 15
miliardi (e non più), e decenni fa, tutte le decine di migliaia prodotti allora
e nel frattempo da clan siciliani, cui sarebbero da aggiungere però i milioni
di miliardi prodotti dai numerosissimi altri clans che esistono in tutto il
mondo ed in tutti i differenti gruppi etnici, devono essere andati sicuramente
ad altri che Berlusconi e Dell’Utri.
Infatti, le principali piazze finanziarie sono a
New York ed a Londra. In Italia chi ha operato nella finanza sono sempre stati gli
Agnelli, i Cuccia ed i De Benedetti. Anche tanti altri. Ma né Berlusconi, né la
Banca Rasini in cui era impiegato il padre, hanno mai avuto alcun ruolo in
traffici di borsa né a Milano né altrove. Certo si può usare ‘Rasini’ per
qualche serial televisivo più o meno razzista, si da rendere il nome
orecchiabile e caricarlo di valori negativi, ma alla fine chi la conosce la
Banca Rasini? Chi governa le borse sono altri... Travaglio e Luttazzi, in
pratica, volevano accusare chi veramente opera in borsa di essere ricettacolo
di tutti questi enormi fondi, di cui Berlusconi avrebbe avuto, al massimo, un
15 miliardi decenni fa?
Travaglio è giornalista del gruppo di Carlo De
Benedetti, il residente svizzero (forse più che giustamente dopo il trauma
delle persecuzioni razziali). E’ anche notorio giornalista giustizialista la
cui competenza tuttavia è quella che è. Nell’intervista ha sostenuto che ‘boss’
siciliani non si fanno problemi ad accettare posti da ‘stalliere’. Un boss che
fa lo stalliere?! Dove vive Travaglio?! Negli Stati Uniti, chi viene da clan
anglofoni diventa Presidente. In Inghilterra i clan di corsari ricevevano
titoli nobiliari. In Sicilia invece i relativi boss andrebbero a fare gli
stallieri al Nord?! Dei boss?!
Travaglio ha anche raccontato che siccome
Borsellino aveva rilasciato una intervista non benevola su Berlusconi e
Dell’Utri, in pratica gli stessi avrebbero fatto saltare per aria Falcone due
giorni dopo e Borsellino 50 giorni dopo. Quale la logica? Semmai Borsellino
doveva essere il bersaglio immediato, se quella era la causa. In realtà,
nonostante le insistenti domande del giornalista, Borsellino non dice nulla di
Berlusconi e nulla di penalmente rilevante su Dell’Utri. Il giornalista insiste
e Borsellino elude. Dunque, l’intervista che farebbe venire i brividi andrebbe
vista e rivista, ascoltata e riascoltata. Ma a che serve?! Meglio buttare lì le
cose... Anzi Borsellino fa una allusione piuttosto generale su chi ha vasti
capitali da far fruttare [i clan] e cerca canali per investirli. Ma il
giornalista insiste su Berlusconi [siamo ancora nel 1992, all’intervista
Borsellino ed a giornalisti che già hanno le loro verità, e le verità dei loro
padroni e clan; magari Borsellino salta per aria proprio perché elude con
giornalisti che insistono solo su due nomi!]. Ah, già... Travaglio ci ha
informato che Falcone e Borsellino erano della Procura di Palermo, e lasciato
intendere che erano affiatatissimi coi loro colleghi di sinistra. Le balle
servono a far tornare i conti che non tornano. Falcone era in realtà al
Ministero con Martelli, Andreotti Primo Ministro, ed era per questo considerato
un traditore dai clan giustizialisti di sinistra (all’incirca da quando rifiutò
di farsi tramite della persecuzione giudiziaria sinistro-Fbi contro Lima ed Andreotti,
anzi si fece loro argine difensivo). Borsellino era isolatissimo dai clan
giustizialisti di sinistra che lo avversavano ferocemente. Entrambi i
magistrati erano candidati a posizioni di prestigio e di potere dove i clan
giustizialisti assolutamente non li volevano. Taciamo su Orlando Cascio, cui i
due magistrati provocavano autentici attacchi di ogni possibile male, finché
vivi...
Ecco che per far tornare i conti, che di già non
tornavano, Travaglio ha giocato ulteriormente al rilancio, per rendere ancora
meno credibile il suo discorso contro Berlusconi. In pratica Travaglio ha detto
che Confalonieri della Fininvest era contro l’entrata in politica di
Berlusconi, ed allora Berlusconi e Dell’Utri hanno fatto ‘bombare’ il
giornalista Costanzo (nel 1993), egualmente contrario, che tuttavia neppure
restò ferito vista la distanza dell’esplosione. Tali feroci padroni forse
facevano prima a licenziarlo, un loro semplice seppur ben noto giornalista.
Eppoi, perché Costanzo sì (anzi, forse sì, visto l’esisto nullo) e Confalonieri
no? Due botti a Palermo ed in Fininvest si sarebbero tenuti i ‘traditori’ in
casa?. Insomma, bombe del 1992 per spiegare quelle del 1993, e quelle del 1993
per spiegare quelle del 1992, ed i 15 miliardi di trent’anni prima per stabilire
il legame con la Sicilia. Il ritornello non era nuovo...
Sì, sembra che Travaglio e Luttazzi abbiano fatto
di tutto per screditarsi, e per suggerire che altri aveva quei traffici, su cui
in realtà nessuno indaga, nonostante Travaglio e Luttazzi sostengano che soldi
siciliani siano sinonimo di reati anche nel momento in cui circolano, non solo,
eventualmente, nel momento della loro produzione. Infatti il discorso era sulla
loro (anzi solo di 15 miliardi) circolazione. Tuttavia, se sono reato 15 miliardi
di 30 anni fa, immaginarsi tutti gli altri e soprattutto tutti gli altri
prodotti nel frattempo ed anche ora. Forse Travaglio e/o Luttazzi volevano
suggerire subliminalmente che anche chi non indaga (a parte infruttuosamente
sui 15 miliardi) sarebbe complice?
Travaglio ha usato Luttazzi per lanciare un
qualche avvertimento al suo datore di lavoro? Infatti alla fine ha detto a
Luttazzi che lui [Luttazzi] gli faceva pensare a quel governatore USA che si
sparò in diretta TV. Le sinistre politiche e finanziare pagano bene i loro
servitori, se servono bene. Luttazzi sembrava divertito. Divertito per avere
ben servito, o divertito per non aver capito che Travaglio lo aveva usato per
attaccare proprio le sinistre politiche, finanziarie e giudiziarie? Infatti Travaglio
si è definito di destra e si è lamentato implicitamente di chi (i sinistri)
dopo aver finanziato la Voce di Montanelli gliela ha poi fatta chiudere.
Oppure, i due, si sono usati reciprocamente?
Boh... eccheccenefrega? Che buffonate...
Berlusconi, il giorno dopo, il 15 marzo 2001, a
parte la sua confessione di essere un esperto di mafia ed essersi
conseguentemente lasciato scappare un accenno fugace, da esperto, ai
consigliori americani [evidentemente rutelliani, nell’allusione di Berlusconi],
sembra un cultore di tecniche di training assertivo. Mai pensar male e trovare
l’aspetto positivo anche nelle cose apparentemente peggiori. Ben per lui...
15.03.2001 = Il commento di Marco
Pannella. Luttazzi for President. Meglio la merda finta ma esplicita di
Luttazzi che quella vera ma celata di RAI e MEDIASET
PANNELLA A CIAMPI E MANCINO: OSCENO NON E'
LUTTAZZI, MA ...
PANNELLA A CIAMPI E MANCINO: OSCENO NON E'
LUTTAZZI, MA IL DISORDINE STABILITO CHE DIFENDETE CON LA VOSTRA ETICA
DELL'ETICHETTA.
FRA FRANCESCO COSSIGA CHE RIVENDICA LA TRAGEDIA DI
AVER "DOVUTO" UCCIDERE MORO E LA VILTA' DISTRATTA DI FRONTE ALLA
MESSA A MORTE DELLA COSTITUZIONE, DEL DIRITTO, DELLA DEMOCRAZIA, V'E' LA STESSA
INCOMMENSURABILE DISTANZA CHE SEPARA VENTOTENE DA VIA NAZIONALE, L'AZIONISMO DI
ERNESTO ROSSI E IL CRISTIANESIMO DI LUIGI STURZO DALLE VOSTRE AZIONI O
AZIONISMI.
Dichiarazione di Marco Pannella:
In relazione al comunicato diffuso questa sera
dall'ufficio stampa del Senato, ho il dovere di rispondere a Lor Signori che
comincino loro stessi e da loro stessi a risparmiarci un comportamento di
oscena complicità e copertura con la soppressione dei diritti costituzionali
del popolo nella Repubblica italiana e di fondamentali diritti umani.
Nelle settimane scorse, il Presidente Cossiga ha
pubblicamente affermato (e, per quanto ci concerne, confermato) di avere
ucciso, concorso ad uccidere Aldo Moro, ma in un periodo e con le funzioni di
Ministro di un Governo, e non quelle di Presidente della Repubblica o di
Presidente del Senato.
Quelle dichiarazioni, comprensibilmente ignorate
da tutti, anziché occupare immediatamente le prime pagine dei giornali e i
primi titoli dei telegiornali, avevano una drammatica, tragica nobiltà, sia
perché costituivano la quanto tardiva sconfitta di una menzogna atroce sia
perché hanno reso ad Aldo Moro l'omaggio della verità della sua vita e della
sua morte. Da quel Cossiga, da quell'ex-Presidente della Repubblica italiana,
in questa occasione, ci è stata riproposta un'altra tragedia: quella di Tommaso
Moro, al quale (profeticamente?) il Cossiga ancora giovane era
appassionatamente legato.
Ma quale mai nobiltà, quale mai decenza è
possibile riconoscere nel comportamento delle massime magistrature del nostro
Stato che propongono e tentano di imporre a tutto il Paese l'etica delle loro
etichette (in Francia direbbero: o police o politesse), quando assistono
complici, indifferenti ma attivi, alle turpi necessità del Disordine stabilito,
di un regime che sempre più rigorosamente pone fuori-legge la Costituzione, le
istituzioni, i nostri diritti umani?
Signor Presidente Ciampi, i trenta giorni di
digiuno di dialogo con e verso di Lei e di nonviolenza di Gaetano Dentamaro,
l'opera così strenue e mirabile di centinaia e centinaia di mie compagne e di
miei compagni radicali, per quanto mi concerne, devono "rassegnarsi"
a constatare che la fiducia e il rispetto mancano ormai del loro interlocutore
e destinatario: sono stati frutto di un'illusione che abbiamo vissuto
erroneamente come speranza. Peccato! Così come un azionista ben altro, nostro
maestro di libertà e di vita, si ripeteva, ci ripetiamo: "fai quello che
devi, accada quello che può"; ma anche: "non mollare!". E'
proprio vero che fra Ventotene e Via Nazionale la distanza è incommensurabilmente
grande.
Roma, 15 marzo 2001
Le statue ed i
monumenti altrui - 14 marzo 2001
La memoria
corta non è mai buon metro.
Certo statue
e monumenti potrebbero anche essere considerati freddi cumuli di materiali.
Tuttavia esse divengono simboli di tantissime e contrastanti di altre cose.
Persino le persone diventano simboli che Strati pretendono di coprare in cambio
di ‘aiuti’ a chi ne ha bisogno.
Che fare
allora quando si vogliono rimpiazzare state e monumenti, o cumuli di materia
percepiti come tali, quando li si vuole rimpiazzare una con una migliore o
semplicemente con altro (nulla incluso)? Oppure quando sono simboli, anche solo
estetici, che esaltano alcuni ed offendono altri?
In Italia,
al tempo del colpo di Stato del 25 luglio 1943, molti si scatenarono ed ancor
più applaudirono all’accanimento contro foto, statue, monumenti ed altre opere
d’altre. Caldi simboli fino al giorno prima, divenirono subitanei ricettacoli
delle proprie miserie. O forse quelle non erano opere d’altre, mentre sono
opere d’altre solo quelle con pieni criteri di conformità e di conformismo. Ora
che nella costituzione italiana i sinistri agli sgoccioli hanno incluso la
sovranità limitata si potrà chiedere ai centri internazionali cui loro ed essa
[la Costituzione, ora] fanno riferimento.
Anche dopo
la morte di statisti dell’est, masse si scatenarono, in epoche differenti, per
abbattere statue e simboli.
La
distruzione della memoria non è così inusuale, né eccezionale per nessuno. Chi
distrusse per esempio le popolazioni originarie di Americhe ed Oceania ed anche
tutte le tracce possibili delle loro culture, per costruirvi sopra un mondo
nuovo e diverso che certo ha raggiunto risultati straordinari? Anzi dove la
distruzione è stata veramente radicale e totale, come nella parte anglofona e
francofona del Nord America, le popolaziuoni lì insediate hanno raggiunto
successi che le popolazioni meno radicali nello sterminio etnico e distruzione
culturale, vedi America ispanica e portoghese, non hanno raggiunto.
Ad ogni modo
statue di cui si hanno foto possono essere ricostruite, anche più belle, se si
vuole. Credo in realtà poi ciò interessi poco a chi solleva clamori sulle
distruzioni di opere. Certo non sarebbero le stesse, sebbene anche un’opera
restaurata non sia più la stessa. In realtà anche le distruzioni di vecchi
edifici, che in USA fanno con l’esplosivo per comodità e rapidità, potrebbero
essere considerate distruzioni di opere d’arte per chi si eriga a cultore del
passato. Come furono distruzioni massicce di monumenti anche la distruzione
dell’Europa nel corso del secondo conflitto mondiale del ventesimo secolo. Che
tuttavia vennero ricostruiti, nella parte e nelle parti in cui si vollero
ricostruire.
In fondo, piaccia
o no, le nazioni si formano contro gli altri e le loro culture. Certo, le
nazioni forse non sono così indispensabili come sembrerebbe. Tuttavia, di
fatto, esse esistono. E, proprio chi denuncia quelle altrui, è ottuso
sostenitore della propria superiorità individuale ed etnica.